Avviso ai navigatori
Questa nuova voce sul web potrebbe dare “fastidio” ad alcuni visitatori, mentre sicuramente susciterà “apprezzamenti” in altri.
Il sito trasferisce su internet parte di una pubblicazione del 1992 “IL TERREMOTO DEI SILENZI”, scritto in risposta alla pag. 14 del libro “Il terremoto di S. Lucia” scritto dal Commissario Governativo per le zone terremotate Alvaro Gomez y Paloma.
È probabile che qualcuno, dopo aver visionato le prime pagine, cercherà di uscire ritenendolo “non-interessante” o magari espressione di una “cultura anti-industriale”.
Tuttavia questo sito rimane e rimarrà l’unica voce che dirà come sono andate effettivamente le cose prima, durante e dopo quel dicembre 1990.
Se qualcuno conoscesse “altre verità” su questa vicenda per smentire o confermare quanto asserito in questo sito, può liberamente partecipare al “FORUM” di prossima attivazione e intanto scrivere al nostro indirizzo di posta elettronica.
Il terremoto censurato
Ad Augusta nel quartiere Santa Lucia così come a Siracusa il 13 dicembre 1990 doveva essere un giorno di festa: invece alle ore 01,25 la gente si é riversata in strada terrorizzata, ma illesa.
Una forte e lunga scossa di terremoto ha gettato la gente per strada ed in preda all'angoscia.
E proprio nel quartiere S. Lucia di Augusta si lamentano i danni più gravi ed evidenti: le pareti ed in alcuni casi le strutture dei piani bassi (PT, IP e IIP) degli appartamenti più nuovi, più "sicuri" perché costruiti dopo l'entrata in vigore della "legge antisismica" si sono sbriciolati sotto l'urto devastante dell' onda sismica: fortunatamente le strutture in cemento armato dei piani bassi hanno resistito impedendo il crollo di interi stabili che, diversamente, avrebbero schiacciato, nel sonno, sotto le loro rovine migliaia di persone.
Il terremoto annunciato
QUELLO CHE E' STATO DETTO E SCRITTO PRIMA DEL 13 DICEMBRE 1990
Il terremoto che il 13 dicembre 1990 ha colpito la Sicilia orientale ed in modo particolare Augusta, Melilli e Carlentini, era un evento «previsto ed atteso».
Più volte, negli anni precedenti, gli scienziati avevano dato l' allarme; purtroppo, questo allarme non è stato mai preso in seria considerazione dalle Autorità competenti, le quali si sono augurate solamente che tale evento non accadesse mai. Purtroppo il terremoto è arrivato, ma, per fortuna, con un bilancio meno tragico del previsto. Le Autorità competenti, pur di fronte all' emergenza provocata dall'evento hanno continuato a mostrare la loro impreparazione ed incapacità, specialmente in merito alla prevenzione. A dimostrazione di quanto affermato, nelle pagine che seguono, riportiamo, anno per anno, i pezzi più salienti (articoli di stampa, interventi, interviste, testi di trasmissioni televisive e dichiarazioni varie rilasciate dagli scienziati) in riferimento al rischio sismico ed alle possibili catastrofiche conseguenze nella zona AUGUSTA-PRIOLO-MELILLI.
13 dicembre 1990
Augusta: zona ad elevato rischio
Anche stavolta è andata bene!
È il commento più diffuso sulle labbra della gente di Augusta, Priolo e Melilli, dopo il terremoto e la paura della notte di S. Lucia.
Non erano passate neanche due settimane da quando Augusta ed i Comuni circostanti erano stati dichiarati «area ad elevato rischio di crisi ambientale» dal Ministero competente che la "Natura" (molto più competente dei più competenti) ha dato un chiarissimo avvertimento.
Si sapeva che i tredici complessi chimici e petrolmici sorti in pochi anni tra Augusta, Melilli, Priolo e Siracusa erano stati costruiti su un’area riconosciuta "ad alto rischio sismico".
Il "Segreto di Stato"
E' possibile tenere nascosto a lungo all'opinione pubblica un terremoto che ha forse superato il IX grado della scala Mercalli, che "fortunatamente" ha provocato solo 17 morti, centinaia di feriti, 14.000 senzatetto e danni quantificati tra i 4.000 e i 5.000 miliardi di lire? In teoria non sarebbe possibile: invece tutto ciò è avvenuto e, per di più, a distanza di dieci mesi dal tragico evento, mentre i 14.000 senzatetto della provincia di Siracusa attendevano l' intervento dello Stato per la ricostruzione un senatore della Repubblica Italiana (l'On. Forte) dichiarava, forse in buona fede, che si trattava di un «terremoto inventato». Per quale motivo un terremoto di tale portata non ha fatto notizia?
Epicentro e intensità
Il terremoto che il 13 dicembre 1990 ha colpito la Sicilia sud-orientale ormai è passato alla storia come «il terremoto di Carlentini».
Subito dopo la forte scossa del 13.12.1990 l'epicentro venne "localizzato" nel Golfo di Noto, poi i dodici morti dei crolli di Carlentini fecero spostare l'epicentro a Carlentini o nel mare "al largo di Carlentini": in realtà le Autorità sapevano bene che il terremoto era stato localizzato in mare a pochi chilometri da Augusta, dove sorgono i grandi complessi industriali chimici e petrolchimici.